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Ribes Sappa vive e lavora a Roma, ma la sua vera casa sono i luoghi che fotografa.

Nella sua ricerca fotografica si avventura in mondi dalle forme visibili e invisibili, nella luce e nell’oscurità, nella velocità e nella lentezza.

"Ribes ha una biografia straordinaria e insieme tormentata, una vita potremmo dire piena di stupore, meraviglia. Una vita in cui sono presenti tutti gli ingredienti della favola per bambini: foreste, castelli e streghe, incantamenti della morte e della vita. E insieme del romanzo popolare per adulti: rapimenti, viaggi, stranezze da teatro e circo, adozioni e agnizioni, segreti e destini. I suoi fuochi fatui e il fatuo appartiene ai regimi di una follia danzante – ha tutte le sembianze, le movenze, le grazie dolci e insieme bizzarre, dei folletti. Di queste creature dei boschi ha il carattere umbratile, le pause, le assenze e altrettanto improvvise presenze.

La macchina fotografica – una volta che ad essa si pensi non come cosa inerte e separata ma come materia viva, interconnessa con tutte le cose rimanenti – trova in lei uno strumento unico per quante sono le corrispondenze del suo sentire con i sensi panici del mondo intero. E molte delle fotografie che ottiene per sua mano hanno la presenza che soltanto Ribes può avere, sia che essa attraversi le atrocità della storia, sia che sosti nelle radure della vita ordinaria, sia che partecipi ai piccoli e grandi miti dell’arte contemporanea"...].

Alberto Abruzzese